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11 novembre 2015

VITILIGINE. NON ACIDO FOLICO MA FOLINICO





Riprendiamo e continuiamo l'argomento scaturito dall'articolo sull'acido folico che ripigmenta (clicca qui per leggerlo) secondo quanto dichiarato da Montes nel suo brevetto.  A tale articolo sono seguiti tanti interventi di lettori, alcuni dei quali hanno manifestato perplessità sull'effettiva efficacia del trattamento, argomentando che pur assumendo sia acido folico
che vitamina B12 non hanno assistito alle significative repigmentazioni riportate nel contenuto del brevetto. Più di uno è stato l'intervento di donne che hanno dichiarato che durante l'assunzione di acido folico prescrittogli  in gravidanza hanno visto, a contrario rispetto a quanto dichiarato da Montes, entrare in quel periodo la loro vitiligine in fase attiva. Pur essendo acclarato che durante questo periodo la donna ha cambiamenti ormonali notevoli che possono incidere sulla patologia, mi sono in questi giorni dedicato all'approfondimento del fenomeno. In premessa occorre evidenziare che quando facciamo comparazioni del tipo "io l'ho assunto ma non mi ha fatto nulla" occorre verificare, a mio parere e lo ripeto sempre, tre fattori iniziali. Il primo è il dosaggio del farmaco o dell'integratore. Il secondo è rappresentato dalle caratteristiche del farmaco. Il terzo dalla biodisponibilità che per ciascuno di noi è diversa a causa di un numero notevole di elementi condizionanti che possono alterarne o meno l'assorbimento . E con questi due ultimi fattori in mente ho riletto il contenuto del brevetto di Montes. E mi sono accorto di un dato mancante. Un dato fondamentale. Montes non ha indicato che forme di acido folico e di vitamina B12 ha utilizzato! Ed è da questi interrogativi che parte la nostra indagine di oggi:  cercare di capire se queste sostanze possono avere più di una forma e quale di queste è quella più indicata per la vitiligine. E capire così se le forme che più comunemente usiamo sono le migliori per noi. Come al solito, non essendo in grado di formulare nessuna teoria, mi limiterò ad analizzare gli studi dei ricercatori continuando a non prendere in considerazione articoli di giornali e siti web la cui attendibilità è sempre da verificare. Partiamo con l'acido folico. L'acido folico ha tra le sue principali attività quella di regolare verso il basso l'omocisteina che come abbiamo visto, a valori fuori norma,  provoca una catena di insulti che, nei soggetti predisposti, potrebbero ricadere in maniera letale anche a carico del melanocita e quindi provocare la vitiligine. L'acido folico è trasformato dal gene MHTFR che ognuno di noi possiede in 5-metilen tetra idrofolato ed è questa sostanza che trasforma l'omocisteina (cattiva) in metionina (buona). Se il gene MHTFR non funziona perfettamente l'acido folico non si trasforma e quindi non riesce ad abbassare l'omocisteina che rimane alta. Ma anche in chi ha l'omocisteina a valori normali un malfunzionamento anche minimo del gene, o un malassorbimento causato da altri fattori, potrebbe alterare in maniera rilevante la disponibilità dei folati a livello eritrocitario. Quindi assumere acido folico nella sua forma originaria potrebbe risultare ai fini dell'abbassamento dell'omocisteina e presumibilmente della vitiligine,  in tutto o in parte inutile (1). In questi casi bisogna assumere un farmaco che renda disponibili i folati anche a livello dei tessuti ovvero in forma biologicamente attiva. Tale forma attiva si chiama, come detto sopra, N5-metiltetraidrofolatoQuesto potrebbe spiegare perché chi soffre di omocisteina alta non riesce con l'acido folico pur in quantità notevoli a farla scendere sotto un certo limite e potrebbe spiegare come, nonostante l'assunzione di acido folico, la vitiligine non si fermi. 


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Alla luce di tali considerazioni credo che sia opportuno ai fini della lotta alla vitiligine chiedere al nostro medico di prescriverci la forma biologicamente attiva dell'acido folico (non riporto i nomi dei farmaci, in ossequio alla linea editoriale di non fare pubblicità a nessuno, ndr) . Stesso discorso vale per la vitamina B12. Montes non ha indicato quali tra le varie forme disponibili abbia somministrato ai suoi pazienti. E allora mi sono messo a ricercare quale potrebbe essere la forma di vitamina B12 più confacente alla nostra causa. E ho valutato, ma in passato avevo fatto la stessa considerazione,  che la metilcobalamina, a differenza della cianocobalamina che è quella più utilizzata negli integratori, essendo una forma naturale e già metilata, quindi non avente bisogno di processi di trasformazione, risulta meglio assorbibile dall'organismo e bio disponibile per i tessuti. Anche la metilcobalamina partecipa alla trasformazione dell'omocisteina in metionina. Sempre utile ricordare che deve essere il medico a prescrivere qualsiasi cosa che ingeriamo al di fuori del cibo. Questi elementi che abbiamo oggi analizzato insieme ci portano a riflettere su quante variabili ci sia  da indagare prima di affermare che una data sostanza fallisce nella cura della vitiligine. E apre altri argomenti che, se ne avrete voglia e pazienza analizzeremo ancora insieme, non con lo spirito di chi si vorrebbe sostituire maldestramente a medici e ricercatori ma con la tenacia di chi rivuole il suo colore. Alla prossima. Domenico. 




1. Polimorfismi genetici del gene methylenetetrahydrofolate reduttasi (MTHFR) e il rischio di vitiligine a Han popolazioni cinesi: uno studio di correlazione genotipo-fenotipo. BJD maggio 2014   

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4 commenti:

  1. Grazie per tutta la forza e la passione che ci metti!! È sempre un piacere leggerti, ogni volta scopro, grazie a te, qualcosa di interessante!! Sei unico!!

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  2. Caro Domenico nessuno si sostituisce a nessuno, il lavoro che fai invece potrebbe fare aprire gli occhi a qualche lettore. Grazie di vero cuore. Un abbraccio Riccardo

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  3. Ciao Domenico, io sto assumendo l'acido folico xy (non posso scrivere il nome commerciale) sulla cui confezione è indicato N5-metiltetraidrofolato di calcio. E' quello giusto? Ho trovato solo cp da 15 gr, è una dose eccessiva?

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  4. Allora stai assumendo acido folinico ovvero quello con più alta biodisponibilità anche per chi chi presenti difetti genetici per la metilazione. 15 gr. lo deve stabilire il tuo medico ma è di prescrizione nei casi di omocisteina alta

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