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11 ottobre 2015

CELIACHIA E VITILIGINE. PARENTI SERPENTI.






Cristina mi ha posto la seguente domanda: "Visto che state trattando il tema di comorbosità tra malattie autoimmuni, nella vostra esperienza avete avuto casistiche elevate tra celiachia e vitiligine? Anche in questo caso Domenico, pensi che il "Killer" sia il medesimo?".  Come tutti sanno non sono un medico nè un operatore sanitario ma rispondo come paziente col maledetto vizio di leggere molto,  e secondo le mie deduzioni...ovviamente sempre contestabili. La celiachia è un'intolleranza permanente al
glutine, sostanza lipoproteica presente in alcuni cereali, che, ingerito da soggetti geneticamente predisposti, determina un processo infiammatorio con lesioni della mucosa dell‟intestino tenue, conseguente malassorbimento e manifestazioni extraintestinali. In questa definizione possiamo evidenziare due elementi. Il primo è  la predisposizione genetica, ovvero la predisposizione omnicomprensivamente latente nell'organismo di un individuo, avente un organo particolare o più organi  predisposti ad essere "attaccabili" dall'infiammazione al momento dell'innesco di questa perchè probabilmente meno difesi  in tal senso. Il secondo è appunto il processo infiammatorio che, nel caso della celiachia,  è scatenato dal glutine. Qui ci  troviamo di fronte ad un elemento esogeno (esterno) che innesca un processo al termine del quale il killer è sempre lo stesso: la chemochina CXCL10. E' seccante leggerla sempre... ma anche stavolta c'è di mezzo lei. Come nella vitiligine anche nella celiachia. Lo dico io? NO! Lo dicono i ricercatori: 



Riepilogando: la chemochina infiammatoria che si attiva appena "vede" il glutine è la stessa che colpisce il melanocita (questo sempre non secondo me ma secondo i ricercatori). Verosimilmente dunque, se un soggetto in cui è generalmente latente il processo infiammatorio che agisce tramite la chemochina che conosciamo, soffre di allergia verso il glutine,  tale intolleranza innescherà il processo infiammatorio non solo nei confronti delle parti dell'intestino indifese nei confronti della chemochina e dei suoi metaboliti (intestino tenue) ma anche nei confronti di tutti quegli organi che nell'individuo hanno la minor difesa dai proiettili del killer. Ecco perchè nello stesso soggetto è possibile trovare  la compresenza di  celiachia e vitiligine. Ma anche di celiachia e artrosi reumatoide se i "punti deboli" sono intestino e articolazioni. Ecc. ecc.  O solo celiachia se tutti gli altri organi del soggetto sono abbastanza forti da resistere al comune killer infiammatorio che conosciamo.  E non è certamente un caso se in un soggetto con vitiligine, appena gli è stata diagnosticata la celiachia ed eliminato il glutine il soggetto stesso  ha iniziato a ripigmentarsi- 

IL CASO DI UNA RAGAZZA CELIACA RIPIGMENTATA DOPO UNA DIETA PRIVA DI GLUTINE ( ho solo l'astratto perchè non sono riuscito a  rintracciare lo studio completo e vi prego di aiutarmi in questo) 

Tuttavia quello che potrebbe sembrare un automatismo (se sono celiaco elimino il glutine e mi ripigmento) secondo il mio modo di pensare non lo è. Per il semplice motivo che se l'infiammazione persiste, sebbene attenuata dall'eliminazione del glutine e il soggetto ha il melanocita suscettibile all'attacco della chemochina infiammatoria, la vitiligine potrebbe continuare a permanere perchè ormai il sistema infiammatorio si è attivato e potrebbe essere autogenerante . Ma quello che qui interessa rilevare è il rapporto strettissimo, oserei dire univoco, che lega tutte le patologie che abbiamo visto nel post precedente, con la vitiligine, compreso il legame che qui stiamo osservando con  la celiachia. Ovviamente se nello stesso soggetto celiaco non vi è predisposizione di sensibilità dei suoi melanociti all'infiammazione scatenata dal glutine non ci sarà la compresenza di vitiligine ma se tale sensibilità risiede nei suoi tessuti tiroidei ecco che gli verrà diagnosticata anche una tiroidite di Hashimoto. Se volessimo sintetizzare in maniera  che un addetto ai lavori non esiterebbe un attimo a definire obriobriosa,  potremmo dire che il killer ce l'abbiamo nel sangue dalla nascita come dote genetica. Un killer dormiente che non nuoce fino a quando un determinato evento (un trauma psichico, un'infezione, un trauma fisico, un cambiamento ormonale, una gravidanza, un'intolleranza come qui esaminato ecc) non lo attiva. In quel caso inizia a sparare colpendo gli organi non muniti della difesa necessaria a respingere i suoi proiettili. Quel killer, ora sappiamo dagli studi che stanno convergendo da tutto il mondo, si chiama CXCL10.  Il farmaco che lo ammanetterà, magari senza le pericolose controindicazioni del Tofacitinib, verosimilmente ci ridarà il colore. Troppo semplicistico? Può darsi...ma tanti ricercatori lo stanno confermando. Era risaputo? Può darsi...peccato che noi pazienti non ne eravamo a conoscenza. Alla prossima.  Domenico. 

3 commenti:

  1. Io penso che dietro la vitiligine girano troppi interessi economici e per questo molti, forse troppi si girano dall altra parte... qualcuno sicuranente penserà che la soluzione è fin troppo semplice... può darsi... ma oggi questo blog più che mai pone delle domande... pensiamo di sapere o forse sarebbe meglio dire sappiamo chi è il killer e sappiamo anche che è vulnerabile. .. sappiamo anche che gli studi dimostrano che lo si conosce da tempo. .. allora la domanda che mi pongo è perché nessuno ce lo ha detto? Perché nessuno ci ha mai suggerito un protocollo da seguire?.... ma sopratutto perché nessuno ha nai approfondito gli studi sul killer? Io le risposte le posso immaginare... ma lascio a voi le conclusioni....

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  2. Grazie Domenico! Hai più che dato una risposta alla mia domanda, grazie!! Mi trovo d'accordo anche su il tuo parere che non sia una dieta priva di glutine a fare regredire la vitiligine anche perché nel caso del mio bimbo la vitiligine si è manifestata dopo quasi un paio di anni di dieta rigorosa. Purtroppo temo che i crescenti interessi economici che stanno girando attorno ai prodotti senza glutine difficilmente consentiranno di trovare una cura farmacologica, ma nonostante questo mio pessimismo voglio sperare e credere che si possa sconfiggere questo "killer/nemico" comune!Cristina

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  3. caro Domenico, io ho la vitiligine (anche mamma e nonna), l'ipotiroidismo , la gastrite , intolleranze alimentari non specificate e....chi più ne ha più ne metta..Per una vita sono andata da medici che hanno guardato il loro piccolo "particolare" e così iniezioni per l'astenia,cremine e integratori per la vitiligine, pastiglie per la depressione, per la gastrite, per i disturbi del sonno..Cosa dire? Sono stanca, demotivata, confusa...Nessun medico, anche autorevole, che mi abbia per così dire presa in carico, che abbia visto il TUTTO collegato di cui ero la testimonianza..Nessuno che avesse una visione a 360 gradi di tutte le correlazioni di cui tu parli. E ora? A chi mi posso rivolgere? Non so più cosa fare. Grazie per i tuoi articoli, per la tua motivazione, per l'aiuto che dai!

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