L'articolo di oggi non riguarda nello specifico la vitiligine. O meglio, potrebbe riguardare anch'essa nell'ottica del quadro generale delle patologie in cui il sistema immunitario, in
qualche modo, è chiamato in causa. L'argomento riguarda l'alimentazione, sebbene io abbia molte volte affermato la mancanza di evidenze scientifiche di correlazione, tranne casi di intolleranza o allergia, tra determinati alimenti e la presenza della vitiligine. Pur persistendo questa mancanza di correlazione, nella mia attività di ricerca empirica tento di monitorare sempre anche questo aspetto, perché credo che nella ricerca di una soluzione niente possa essere aprioristicamente escluso. In ogni caso, al di là della specifica patologia, sono convinto che quanto sto per proporre alla vostra attenzione possa rappresentare un valore, in termini di conoscenza, nella prevenzione di molte patologie che stanno affliggendo il nostro tempo. Avevo già letto molto, a metà dell'anno scorso, su Walter Longo, un ricercatore italiano trasferitosi in America. Gli articoli parlavano di lui come scopritore, insieme ad un collega, del fattore di crescita cellulare inibito in una famiglia equadoregna i cui membri, se da una parte non riescono a svilupparsi in altezza rimanendo nani, dall'altra non si ammalano mai. Così il professor Longo ha potuto comprendere come molte patologie siano alimentate da questo fattore di crescita che, modulato in età adulta attraverso l'alimentazione, ci metterebbe al riparo da parecchi problemi di salute. Domenica scorsa, una delle pochissime trasmissioni per le quali io credo valga la pena pagare il canone, ovvero "Presa Diretta" di Rai Tre, ha dedicato un'intera puntata al Prof Longo e alle sue teorie. A distanza di otto mesi dal boom mediatico delle sue ricerche. Perché? Perché non sono più teorie. Le tesi di Longo funzionano sull'uomo nel migliorare la salute semplicemente gestendo meglio la propria alimentazione. La giornalista di "Presa Diretta" autrice del servizio ha testato su se stessa la validità di questa rivoluzionaria, quanto antica, scoperta. Così come ha fatto l'anno scorso un giornalista del Time sofferente di una patologia autoimmune e poi di un tumore. E ora ecco il materiale che ritengo utile farvi visionare: un ottimo articolo di Repubblica dell'anno scorso e la puntata di "Presa Diretta" per chi non l'avesse vista. Vi chiedo di approfondire, commentare e condividere queste informazioni che potrebbero essere utili a tanti sulla strada della ricerca di un maggior benessere. Da parte mia cercherò di mettermi in contatto con questo Ricercatore per capire se i suoi studi possano in qualche modo interessare, nello specifico, anche la nostra patologia. Alla prossima. Domenico.
qualche modo, è chiamato in causa. L'argomento riguarda l'alimentazione, sebbene io abbia molte volte affermato la mancanza di evidenze scientifiche di correlazione, tranne casi di intolleranza o allergia, tra determinati alimenti e la presenza della vitiligine. Pur persistendo questa mancanza di correlazione, nella mia attività di ricerca empirica tento di monitorare sempre anche questo aspetto, perché credo che nella ricerca di una soluzione niente possa essere aprioristicamente escluso. In ogni caso, al di là della specifica patologia, sono convinto che quanto sto per proporre alla vostra attenzione possa rappresentare un valore, in termini di conoscenza, nella prevenzione di molte patologie che stanno affliggendo il nostro tempo. Avevo già letto molto, a metà dell'anno scorso, su Walter Longo, un ricercatore italiano trasferitosi in America. Gli articoli parlavano di lui come scopritore, insieme ad un collega, del fattore di crescita cellulare inibito in una famiglia equadoregna i cui membri, se da una parte non riescono a svilupparsi in altezza rimanendo nani, dall'altra non si ammalano mai. Così il professor Longo ha potuto comprendere come molte patologie siano alimentate da questo fattore di crescita che, modulato in età adulta attraverso l'alimentazione, ci metterebbe al riparo da parecchi problemi di salute. Domenica scorsa, una delle pochissime trasmissioni per le quali io credo valga la pena pagare il canone, ovvero "Presa Diretta" di Rai Tre, ha dedicato un'intera puntata al Prof Longo e alle sue teorie. A distanza di otto mesi dal boom mediatico delle sue ricerche. Perché? Perché non sono più teorie. Le tesi di Longo funzionano sull'uomo nel migliorare la salute semplicemente gestendo meglio la propria alimentazione. La giornalista di "Presa Diretta" autrice del servizio ha testato su se stessa la validità di questa rivoluzionaria, quanto antica, scoperta. Così come ha fatto l'anno scorso un giornalista del Time sofferente di una patologia autoimmune e poi di un tumore. E ora ecco il materiale che ritengo utile farvi visionare: un ottimo articolo di Repubblica dell'anno scorso e la puntata di "Presa Diretta" per chi non l'avesse vista. Vi chiedo di approfondire, commentare e condividere queste informazioni che potrebbero essere utili a tanti sulla strada della ricerca di un maggior benessere. Da parte mia cercherò di mettermi in contatto con questo Ricercatore per capire se i suoi studi possano in qualche modo interessare, nello specifico, anche la nostra patologia. Alla prossima. Domenico.
CLICCA QUI PER LEGGERE UNO DEGLI ARTICOLI SUL PROF WALTER LONGO
Puntata molto interessante. Spero Longo ci dia speranze. (anche se per me è dura seguire qualsiasi dieta!)
RispondiEliminaMolto interessante. Penso che la proveró come cura disintossicante. Sto cercando informazioni su cosa assumere durante I giorni di digiuno
RispondiElimina