Translate

10 ottobre 2015

TANTI OMICIDI. UN UNICO KILLER


Fino a qualche tempo fa cercavo di ricostruire l'albero genealogico per  riuscire a beccare l'antenato che mi avesse potuto trasmettere il gene della vitiligine. Chiedevo a mia madre, che soffre di artrite reumatoide e a mio fratello, che tempo fa, a seguito di uno stress
, fu colpito violentemente da alopecia areata nella barba (vedi eziopatogenesi di questa patologia nella foto sopra). La realtà era davanti a me,  ma non riuscivo a coglierla. Leggendo e rileggendo, con tutti i miei enormi limiti, ho capito che alopecia areata, vitiligine, psoriasi, artrite reumatoide, tiroidite di Hashimoto e altre sono tutte legate da un unico, comune, denominatore. I medici a questo punto potrebbero farsi una bella risata e dire: "hai scoperto l'acqua calda. Per questo le abbiamo raggruppate sotto un unico gruppo detto delle patologie autoimmuni!". Verissimo. Confesso di non aver conosciuto sino ad adesso l'acqua calda ma l'ho scoperta andando a leggermi le ricerche che ho riportato sotto e che individuano una produzione infiammatoria, sebbene immunomediata, che utilizza un killer per uccidere il melanocita. Separatamente discuteremo se questo killer (CXCL 10) ha dei complici come il perossido di idrogeno (H2O2) oppure è lui stesso ad impugnare la pistola.  Qui quello che ci interessa evidenziare è che non è sola una teoria. Uno studio statunitense condotto da un team di ben 11 ricercatori ha dimostrato come disattivando il killer ritorna la pigmentazione. 


E di studi ce ne sono tanti ,  alcuni linkati nei post precedenti che vi invito a leggere,  che confermano il ruolo centrale di questa chemochina. Abbiamo visto, nel post dedicato, che anche il professor Antonelli dell'Università di Pisa, insieme al suo staff,  proprio quest'anno ha confermato tale ruolo.  D'altronde non lo ascriverei ad una casualità il fatto che alcuni farmaci, andando a colpire il killer di cui sopra, abbiano procurato ripigmentazione, col clamore mediatico di quest'anno che ancora abbiamo nelle orecchie. Questo per quanto la vitiligine. Ma che c'entra  l'alopecia areata di mio fratello? Leggete qui 


Ne troverete tanti e tutti dello stesso tenore e chissà quanti ce ne sono fermi per mancanza di fondi. D'altronde l'immagine che vedete sopra che descrive una simile  patogenesi sintetizza magnificamente il meccanismo individuato da tanti ricercatori con studi diversi. 

E la tiroidite di Hashimoto spesso compresente nello stesso soggetto vitigolideo? Medesimo killer: 


Se avrete un pò di pazienza di ricercare altri sudi, vi accorgerete come me che l'orientamento generale è univoco. Stesso discorso per l'artrite reumatoide. A questo punto torniamo all'acqua calda di cui sopra. E' vero che la sto scoprendo ora  ma è un'acqua che nessuno prima mi aveva detto esistesse. Un'unica causa VEROSIMILMENTE INDIVIDUATA che agisce su diversi individui con modalità diverse e quindi diverse patologie o addirittura procurando più patologie sullo stesso individuo. Allora mi spingerò in territori sconosciuti ipotizzando che la chemochina CXCL10 (unitamente al suo mandante l'interferone che la produce) uccide essa stessa, o tramite il perossido di idrogeno,  i tessuti delle parti più predisposti ad essere colpiti: i melanociti in me, i follicoli della barba in mio fratello e le articolazioni di mia madre. Il soggetto con più  patologie potrebbe avere i tessuti di più organi sensibili a questi attacchi. E anche nello stesso soggetto i melanociti di un distretto corporeo potrebbero essere più sensibili di quelli presenti  in un'altra zona magari perchè colpiti da una più forte presenza di killer. Questo spiegherebbe, continuando in queste mie ipotesi assolutamente fantascientifiche (mah!) perchè la vitiligine su mani e piedi è più ostica da combattere, guarda caso gli stessi siti che si deformano sotto la potenza dell'infiammazione dell'artite reumatoide. Ovviamente supposizioni. Ma che siano stati individuati mandanti e killer comuni a queste patologie mi sembra stia diventando non più una coincidenza. A questo punto sorgono spontanee le domande: posto e premesso che queste cose non si sanno certo da ora, anche se ultimamente gli studi hanno in tal senso  avuto un'accelerazione, come mai non si è riusciti ancora a mettere a punto un disattivatore o modulatore della chemochina CXCL10 valido sull'uomo,  come quello che i ricercatori statunitensi hanno impiegato per far ripigmentare i topi? Ho sempre osteggiato coloro che criticano la medicina ufficiale perchè ho visto la medicina ufficiale salvare vite e l'età media grazie ad essa innalzarsi a 80 anni, ma se fossi il produttore di un farmaco che costa 3.000 euro non mi sorriderebbe affatto l'idea di un tizio che con 30 mi manda in rovina. Buon week-end. Domenico. 

9 commenti:

  1. La tua ultima asserzione nasconde una profonda verità, subdolamente celata dai vertici delle lobbies. Ed è il principale motivo per cui non esistono cure definitive per le molte malattie infiammatorie autoimmuni cronico- degenerative. La scienza medica è ormai all'avanguardia sul capire la patogenesi di un disturbo ( cosa invece più difficile è capire la causa perché solitamente convergono multi- cause nello scatenamento di tali patologie). Diciamoci anche che generalmente di patologie autoimmuni non si muore, quella che ci rimette è la qualità della vita. Visto che grazie alla Scienza medica l'età media di una persona è ottantanni e più, e visto che questi tipo di patalogie compaiono in genere in giovane età ( anche un 40enne e un 50enne sono considerati giovani al mondo odierno) , va da sé che la non facile convivenza dura decenni. In commercio ci sono pillole antitumorali che prevengono la recidiva di un tumore che costano 400- 500 euro al mese. Mio padre è uno di quelli che sopravviverà per altri 20 anni o più grazie a queste pillole. Se un gruppo di malati di tumore si prendesse a carico lo studio approfondito come avete fatto voi, Domenico e i tuoi amici, di un'alternativa più economica alle pillole e alla fine la scoprissero con gli stessi effetti benefici della pillola da 400 euro e addirittura con minor effetti collaterali, e poi la diffondessero sul web a favore dei poveri malati di cancro, come reagirebbe i produttori della pillola da 400 euro? Domenico e Company, siete degli Angeli...continuate a stare uniti...diamo un calcio a questo business disperato...Grazie per la vostra dedizione.

    RispondiElimina
  2. Riflessione di Elisa...

    RispondiElimina
  3. grazie per l impegno svolto per tutti noi...anche per me che sono scettica...mi hai fatto molto riflettere e voglio guardare oltre a quello che mi hanno sempre detto

    RispondiElimina
  4. Grazie perché sei tornato... una mamma che lotta da anni contro la vitiligine. 6 anni che curo mia figlia e aspetto che esca qualche novità risolutiva

    RispondiElimina
  5. Grazie domenico per il lavoro svolto,seguo con interesse quello che scrivi

    RispondiElimina
  6. Ciao, complimenti per il lavoro e l'entusiasmo che infondi. Ho una domanda: secondo te è solo l'infiammazione la causa della vitiligine + lo stress ossidativo derivante dal H2O2, non potrebbero esistere altri fattori? Recentemente ho letto un articolo sulla ricerca dell'istituto curie che parla di vitiligine e delle caderine. L'articolo presentava la scoperta come "sensazionale", una svolta insomma. Tu cosa ne pensi?

    RispondiElimina
  7. Come avrai letto l' E-caderine (ECAD) mediano l'adesione tra melanociti e cheratinociti. Alcuni studi hanno dimostrato che sotto stress meccanico o radicalico vi è un'alterazione tale di questi elementi che fa si che il melanocita si stacchi dalla base cheratinocitica e migri, ovvero scompaia. Questo, parlo da ignorante della materia, a me appare come un fattore secondario rispetto achi provoca il danno alle e-caderina. Se si disattiva il processo infiammatorio gli elementi di cui stiamo parlando molto probabilemnte non subiranno alcuna alterazione. Cercare un farmaco che mantenga l'adesione del melanocita mentre continua l'attacco violento infiammatorio autorigenerantesi per mezzo del sistema immunitario per come la vedo io significa intervenire in maniera precaria su un evento finale di un processo che potrebbe far danni anche, come abbiamo visto il altri organi e non solo sui melanociti. Questa la mia opinione. Grazie per il commento. A presto

    RispondiElimina

Commenta in maniera anonima questo post