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22 ottobre 2015

PER LA SERIE: STUDI CHIUSI NEI CASSETTI. VITILIGINE E VITAMINA B12

L'argomento che affrontiamo oggi riguarda la regina delle vitamine. Lo so, molti storceranno il naso pensando: "ancora la storia delle vitamine B per la vitiligine? E' roba vecchia!!". Avete ragione.  Ma non tanta. Eh già, visto che più che di "roba vecchia", come abbiamo già constatato in altri post, si tratta di cose lasciate a metà, consegnate all'oblio senza
però verificarne compiutamente l'infondatezza delle affermazioni scientifiche circa la loro presunta efficacia... O la loro veridicità. Perchè se a gennaio 2015, dopo 50 anni e passa che vengono pubblicati studi e articoli su questo argomento, due ricercatori dell'Henry Ford Hospital di Detroit pubblicano "uno studio di revisione sugli effetti della vitamina B12 sulla vitiligine" delle due l'una: o quella struttura ha dei fondi pubblici da buttare alle ortiche o un minimo di fondamento ci deve essere.


E soldi da buttare (o no?) evidentemente ne hanno pure i ricercatori turchi  che nel luglio 2015 pubblicano il seguente studio:


Mettiamo per un attimo da parte l'ipotesi che questi studiosi, e tanti altri che negli ultimi anni hanno pubblicato approfondimenti su questo argomento, abbiano sperperato il denaro pubblico per tornare su temi morti e sepolti, e valutiamo invece l'evenienza che questi ricercatori continuino ad indagare per dimostrare connessioni. Ebbene, secondo me, ne avrebbero tutte le ragioni perché la mole di letteratura scientifica in materia è veramente imponente. Ancorché controversa. E a mio parere in questa vicenda, come in altre in materia, c'è qualcosa di non chiaro. Lungi dall'abbracciare tesi fantasiose del tipo big pharma che si muovono in silenzio per negare fondi a ulteriori ricerche (chi ci guadagnerebbe più se la vitiligine guarisse con una scatola di iniezioni da un migliaio di mcg di vitamina B12 che costa pochi spiccioli?)   ... è lecito chiedervi: ma, vi sembra normale che quai mai si arrivi a meta-studi completi, con grandi numeri sull'uomo che possano accantonare definitivamente o far trionfare un'idea? Quello della vitamina B12 (spesso utilizzata unitamente all'acido folico) ha alimentato leggende metropolitane per via di pubblicazioni come quella su Cutis Magazine nel 1992: "Prolonged oral administration of these vitamins was followed by definite repigmentation without side affects,” Folic Acid and Vitamin B12 in Vitiligo: A Nutritional Approach, Cutis Magazine, Volume 50, July 1992" o altre che assicuravano di aver ottenuto la ripigmentazione di tutte le macchie con trattamenti di mesi con vitamina B12 anche (e  più verosimilmente) tramite iniezioni. Si tratta di studi artigianali, non certo rispondenti ai criteri unanimamente riconosciuti dalla comunità scientifica come il sistema del doppio cieco e gruppo di controllo con placebo. Artigianali e come tali non degni di considerazione nemmeno da parte nostra. Ma che esista un legame tra vitamina B12, omocisteina e vitiligine  io l'ho sempre pensato e non perchè sia in grado si trarre conclusione in autonomia su questo argomento ma  leggendo come molti ricercatori associno elevati livelli di omocisteina (clicca sul termine per saperne di più) alla vitiligine specie quando questa è nella sua fase attiva. 





E di studi simili  ce ne sono tanti altri. Aiutatemi a trovarli quando leggerete questo articolo e inseriteli nei commenti. Io sono un semplice segnalatore di circostanze e la partecipazione attiva e anche critica di chi legge costituirà un arricchimento per questo lavoro e per tutta la nostra comunità vitiliginosa. Bene, proseguiamo nel nostro discorso. A questo punto sarebbe lecito chiedersi: ma in che modo c'entrerebbe l'elevato tasso di omocisteina con la vitamina B12? E come si legherebbe con la vitiligine? I passaggi sono così sintetizzabili: la carenza di vitamina B12 (cobalamina), (ma anche di vitamina B6 e Acido Folico)  favorisce l'innalzamento dei livelli di omocisteina causando iperomocisteinemia la quale causa un bel pò di problemi tra i quali promozione di una risposta autoimmune, ed accumulo di monociti infiammatori nonchè altri sistemi infiammatori in cui è coinvolto l'interferone gamma studiato dai dottori Harris, Antonelli ed altri. Basta inserire su Google i termini omocisteina e infiammazione o omocisteina e INF gamma o omocisteina e vitiligo e sarà possibile formarsi una autodidatta idea sulla materia.  E a proposito di letture , so che per  molti sarà un sacrificio ma vi invito a leggere questo documento che ho scovato in Rete: 


Sono appunti che ci fanno riflettere sulla domanda iniziale: è roba vecchia e questi ricercatori che oggi parlano ancora di vitamina B12 sperperano in maniera criminosa i fondi per la Ricerca dei loro Paesi? O c'è qualcosa rimasto in  sospeso, ancora da indagare? E infine tre interrogativi: se il dosaggio dell'omocisteina potrebbe rappresentare un possibile marker per la vitiligine, specie quando è attiva,  perchè non viene prescritto? E perchè non viene prescritto abitualmente  anche il dosaggio delle vitamine B6, B12 e dell' acido folico? E perchè non si utilizzano metodi di indagine per analizzare lo stato della flora batterica alla ricerca di situazioni di malassorbimento vitaminico? Se c'è qualcuno titolato ad illuminarci beh....lo faccia qui utilizzando i commenti del post perchè siamo assetati di risposte Alla prossima. Domenico. 

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. http://www.salute-e-benessere.org/nutrizione/acido-folico-ed-integrazione-alimentare/

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  3. Grazie per avermi fatto scoprire anche oggi cose nuove sulla mia malattia!! In Internet ho trovato questa pagina (link nell altro commento) dove è ben spiegato il legame tra omocisteina, acido folico ecc...

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