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29 ottobre 2015

E SE LA SOLUZIONE ALLA VITILIGINE FOSSE GIA' A PORTATA DI MANO?




Ricorderete tutti il clamore mediatico che ha suscitato  la notizia di qualche mese fa  circa la  ripigmentazione, anche alle mani,  ottenuta dall'utilizzo di un farmaco contro l'artrite reumatoide. Il Tofacitinib, questo il nome del principi attivo di sintesi contenuto in quel farmaco dal costo proibitivo, si è visto agire attraverso  l'inibitore JAK 1/3 veicolato dal tofacitinib che conduce efficacemente al blocco di
segnalazione dell'interferone gamma e della chemochina CXCL10 sua espressione originaria, dando così origine alla ripigmentazione nella vitiligine. Partendo da quella notizia siamo andati a spulciare tutta una serie di studi e ricerche che confermano il ruolo chiave della chemochina infiammatoria CXCL10 non solo nella vitiligine ma in tante malattie infiammatorie immunomediate spiegando così la presenza in uno stesso nucleo familiare o in un stesso soggetto di più patologie c.d. autoimmuni. In tutte queste patologie si è evidenziato chiaramente che vi è nei tessuti colpiti un'infiltrazione abnorme di cellule Th1 richiamate dall'elevata presenza di chemochina infiammatoria CXCL10. L'interruzione di tale collegamento conduce alla remissione della patologia.  Porto il caso personale di chi scrive: io ho la vitiligine mentre mio fratello soffre di alopecia areata alla barba. E ora leggete qui: 

CXCL10 prodotta da follicoli piliferi induce Th1 e Tc1 infiltrazione di cellule nella fase acuta di alopecia areata seguita dall'accumulo sostenuta Tc1 nella fase cronica


Se nei post passati abbiamo dimostrato questi collegamenti, anche supportati dall'intervista con uno dei ricercatori che sta approfondendo tali meccanismi con particolare riguardo alla vitiligine (clicca qui per leggere l'intervista con il dr. Harris), oggi vi voglio mostrare che in realtà quello del Tofacitinib potrebbe non essere uno scoop perché già nel maggio 2009 un team svedese-tedesco pubblicava sulla prestigiosissima PlusOne  il seguente studio: 


L'Atorvastatina (clicca sul termine per conoscerla) è il principio attivo di un farmaco utilizzato per l'ipercolesterolemia (costa una decina di euro e c'è pure il generico) esattamente come la Simvastatina (studi su Simvastatina e Vitiligine) (quante coincidenze) e non è stato ancora testato (almeno che mi risulti) sulla vitiligine anche se come afferma un ricercatore iraniano, probabilmente si appresta ad entrare nell'armamentario contro le patologie dermatologiche caratterizzate da infiltrazioni linfocitarie come appunto la vitiligine: 


Insomma già nel 2009, e anche molto prima, qualcuno appurava come, senza ricorrere a farmaci dai costi fronteggiabili solo con un mutuo bancario, fosse possibile bloccare processi già individuati come comuni a patologie in cui la chiave è sempre uguale. Certo, gli effetti collaterali sono ancora improponibili ma la domanda è: se ci sono farmaci che mandano in remissione la vitiligine, se si è appurato il loro funzionamento e si si sa ora precisamente dove colpire...è così difficile nel 2015 arrivare ad elaborare una soluzione?  E se la soluzione alla vitiligine ci fosse già? Alla prossima. Domenico. 

3 commenti:

  1. Con tutti questi dati ci vuole così tanto ad arrivare ad una formula finale??? Mah....

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  2. Purtroppo credo che un pò tutti abbiamo capito che la soluzione non la si vuole trovare. Un abbraccio Domenico

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  3. Ecco perché dobbiamo iniziare a farci sentire. O almeno ci proviamo nonostante l' indifferenza di tanti ammalati stessi

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