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9 giugno 2016

LA GESTIONE DEGLI INTEGRATORI NELLA VITILIGINE


Continuando nel nostro percorso condiviso di ragionamenti ed esperienze nel tentativo di comprendere maggiormente le dinamiche della vitiligine, dobbiamo riscontrare che, ad oggi
, le supplementazioni con vitamina B12 (metilcobalamina) e acido folinico non hanno prodotto i risultati sperati su chi scrive e sugli amici che, sempre sotto supervisione medica, hanno aderito a questo protocollo sperimentale. Anzi, in due casi sono stati persi sulle mani i risultati che erano stati conseguiti con il precedente protocollo (quercetina più complesso vitaminico gruppo completo B con calcio, magnesio, zinco). Magari qualcuno di voi leggendo questa parte iniziale di articolo penserà che siamo davanti ad un fallimento o ad un lavoro, nel suo complesso, del tutto inutile e illusorio ma occorre sempre tenere presente che il fallimento è parte integrante di ogni sperimentazione (figuriamoci di quella puramente empirica quindi non scientifica) e, nei casi più fortunati, del suo successo. E allora riprendiamo il filo del ragionamento. Cosa significa questa mancanza di risultati? Che il protocollo del Dr. Montes non produce gli effetti che egli descrive nei suoi studi? No. Perché qui si sono valutate due forme non utilizzate da Montes e in dosi decisamente diverse. Infatti, per cercare di bypassare eventuali problemi di metilazione, si è utilizzata la vitamina b12 nella forma di metilcobalamina in compresse da un grammo/giorno in luogo della B12 cianocobalamina in iniezioni da un grammo/mese utilizzata dallo studioso e l'acido folinico 18 mg in luogo dell'acido folico utilizzato da Montes in dosi giornaliere da 5 a 50 mg. (se ne disconoscono i parametri delle differenziazioni nei dosaggi ma molto probabilmente variabili in base ai valori ematici rilevati). Un'ipotesi possibile porterebbe a riflettere sul dato che la quantità di B12 (metilcobalamina) usata, non intermediata dai processi di metilazione, abbia contribuito ad innalzare i valori dei linfociti CD8 considerati da molti, insieme all'INF y e alla chemochina CXCL10 da questi espressa, come i motori della vitiligine. Potrebbe essere per questo motivo che Montes si limitava a somministrare solo 1000 mcg iniettabili una volta al mese? Discorso diverso per l'acido folinico che però, alla luce delle esperienze, potrebbe essere riservato in questa forma solo a coloro che hanno evidenziato una mutazione genetica in MTHFR o livelli alti di omocisteina. Montes infatti utilizzava l'acido folico. Ma, si ribadisce, probabilmente la discrepanza dei nostri risultati in vivo con quelli rilevabili dallo studio di Montes (CLICCA QUI PER RILEGGERLO) potrebbe risiedere nel diverso dosaggio (e nella diversa forma?) di vitamina B12. In ogni caso tutte riflessioni che giriamo e che mettiamo a disposizione degli amici medici e degli amici ricercatori con l'auspicio che possano essere loro utili e con la speranza che ci illuminino intervenendo su questo Blog con le loro qualificate considerazioni. Certo é che se fosse confermata l' ipotesi che un eccesso di vitamina B12 potrebbe contribuire a mantenere o addirittura peggiorare la vitiligine ci troveremmo di fronte a nuovi scenari in cui ogni sostanza che va ad incidere sul sistema immunitario, specie in termini di potenziamento, dovrebbe essere vagliata con estrema cura prima di essere utilizzata. 
In questa chiave potremmo aprire anche un ulteriore dibattito su un tema che in prima istanza avevamo declassato come tendenzialmente ininfluente tranne acclarate allergie o intolleranze: quello sull'utilità di un'alimentazione in chiave antinfiammatoria ed immunomodulante. Diverse carte sul tavolo dunque per continuare a riflettere senza farsi scoraggiare dalle mancate aspettative. Quanto sopra però come doverosa condivisione di un percorso affinché ogni lettore possa formarsi una propria opinione sull'argomento con la speranza, anche in questo caso, di comunicarcela arricchendo così il dibattito e conferendo un significato più ampio a questo spazio. . Alla prossima.

7 commenti:

  1. Grazie per questo aggiornamento. Alla luce del risultato deludente pensate di tornare al vecchio protocollo, oppure rimanere con quello attuale semplicemente riducendo l'apporto di B12?

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    1. Grazie per la domanda. Credo che le indicazioni di Montes non siano errate per cui chi volesse, concordandolo col proprio medico, potrebbe tentare di applicare alla lettera quello schema terapeutico. Per quanto mi riguarda ho in mente un nuovo protocollo basato sulle scoperte del dr. Harris. Vi terro ovviamente aggiornati su eventuali benefici. In ogni caso credo che ai livelli raccomandati sia utile per la vitiligine integrare con tutto il gruppo B, paba (acido paraaminobenzoico) compreso.

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    2. Rileggendo la mia risposta sopra trovo legittimo che qualcuno mi ponga la seguente domanda: ma perche non hai seguito il protocollo Montes? Ho provato ad utilizzare forme e quantitativi diversi da quelli usati da Montes perché penso che tale schema potrebbe si essere benefico per repigmentare specie sul viso insieme al sole ma che non abbia quelle caratteristiche per ricolorare le dita di mani e piedi (ovviamente bisogna sperimentarlo). Diversi quantitativi e forma di vitamina B12 e folati ( non abbiamo utilizzato la B6 e la C come consiglia Montes) non hanno prodotto alcun risultato. Poiché io sono alla ricerca non solo della repigmentazione ma anche della causa oggettiva, con tutti i limiti del profano non titolato, cerco di applicare le teorie o le convergenze di teorie che penso siano dotate di fondamento scientifico. Insomma non ci arrendiamo. A presto.

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  2. il precedente protocollo contemplava l'utilizzo di UVB o UVA? Se no, possibile che questo "fallimento" possa essere dovuto alla mancata combinazione delle due cose?

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    1. Entrambi i protocolli sono stati testati con una fase successiva di esposizione al sole

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    2. Entrambi i protocolli sono stati testati con una fase successiva di esposizione al sole

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  3. Buongiorno e un caro saluto agli amici di questo forum.

    Chiedo una informazione: nel protocollo di Montes come era dosato l'acido folico somministrato? mg/kg? oppure in funzione di determinati valori ematici? dove è possibile trovare il protocollo con spiegazione?

    Grazie

    Un abbraccio

    Francesco

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