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19 ottobre 2015

VITILIGINE E VITAMINA D. IL BLOG INTERVISTA IL DOTTOR PAOLO GIORDO


Il nostro argomento di oggi si incentra su un protocollo terapeutico per la cura della vitiligine che vede  su facebook  anche la costituzione di alcuni Gruppi ad esso dedicati.  Curare la vitiligine con la vitamina D è un protocollo pensato dal medico brasiliano Cicero Galli Coimbra nell'ambito di una sua più generale intuizione di affrontare, con alti dosaggi di
questa vitamina, molte patologie a carattere neurodegenerativo ed autoimmune.  Per capire meglio i risvolti che caratterizzano questa modalità di intervento sulla nostra patologia abbiamo contattato il Dottor Paolo Giordo.  Laureato in medicina e chirurgia, in filosofia e specializzato in neurologia,  il Dottor Giordo esercita la libera professione nell'ambito delle MnC (Medicine non Convenzionali, ndr). In questa campo è autore di libri e di numerose pubblicazioni su riviste. 

Blog: Buongiorno Dottor Giordo. Innanzitutto grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande.

Dr.Giordo: Buongiorno a lei e a tutti i lettori del Blog. 


Blog: il trattamento della vitiligine applicando il c.d. "metodo Coimbra" basato su alti dosaggi di vitamina D sembra attrarre in Italia un numero considerevole di affetti da questo disturbo, tanto da far sorgere anche dei Gruppi dedicati sui social. La sua terapia nei confronti della vitiligine si basa sull'intuizione di quel medico brasiliano? 

Dr.Giordo: Io applico il protocollo con alte dosi di vitamina D in Italia avendolo perfezionato in Brasile dal Dott. Coimbra. 


Blog: Vitiligine e vitamina D. Ci può parlare di questa relazione?

Dr.Giordo: La vitiligine è una malattia autoimmune e la vitamina D (si chiama ancora vitamina ma è un potente ormone immunoregolatore) contribuisce a spezzare il meccanismo di autoaggressione verso i melanociti. Inoltre pare che abbia anche stimolo sulla differenziazione cellulare di tale cellule. Venendo meno la reazione di autoimmunità si dice e si osserva che la patologia va in remissione clinica.


Blog: un malato di vitiligine che decida di sottoporsi alla cura incentrata sulla vitamina D cosa deve fare, a cosa deve rinunciare e quali rischi corre considerato che da più parti nell'ambiente medico si afferma che la vitamina D ad alte dosi sia dannosa per reni e altri organi?

Dr.Giordo: La vitamina D, al contrario di quanto si pensi, non è tossica; l'unico problema può essere rappresentato dall'ipercalcemia (la vitamina D promuove l'assorbimento del calcio a livello intestinale). Per ovviare a questo possibile inconveniente è necessario eliminare dall'alimentazione tutti i cibi ricchi di calcio a cominciare dai latticini e assicurare un'importante idratazione.  Occorre integrare l'assunzione di vitamina D con altre sostanze funzionali all'attivazione della vitamina stessa e al riequilibrio/modulazione del sistema immunitario (vit. B2, zinco, selenio, magnesio, ac. folico, ecc.) senza dimenticare di assumere altre sostanze che proteggano i melanociti dallo stress ossidativo (bioflavonoidi, carotenoidi, OPC e specialmente zafferano --osservazione personale--).


Blog:  un paziente che si presenta nel suo studio con vitiligine attiva in quanto tempo può ragionevolmente sperare nel blocco della fase attiva della patologia  e nell'inizio di ripigmentazione?

Dr.Giordo: il tempo necessario a favorire la ripigmentazione è vario e individuale oltre che dipendente da altri fattori come durata della malattia, alimentazione e condizioni psichiche, ma non inferiore ai 5-6 mesi. Ricordiamoci che la vitiligine è influenzata marcatamente dalle condizioni di stress e dalla psiche e questo fattore può risultare imponderabile nella corretta gestione terapeutica. 



Blog: nell'ambito del protocollo con la vitamina D esiste, ai fini della ripigmentazione, una differenza tra lesioni più antiche e lesioni comparse recentemente?

Dr.Giordo: Se la durata della vitiligine è medio-breve la remissione è totale, se di lunga durata può essere parziale e con risposte individuali più o meno marcate. 



Blog:  per quanto tempo occorre continuare la cura dopo la ripigmentazione delle lesioni? 

Dr.Giordo:  La cura va continuata per lungo tempo, ancora non sappiamo con precisione quanto ma fino a quando si presume che il sistema immunitario (e di conseguenza le lesioni cutanee) si sia stabilizzato ormai in modo presumibilmente definitivo.



Blog: sempre sulla base della sua esperienza esiste il rischio di una ricomparsa della vitiligine nelle chiazze ripigmentate con il protocollo da lei prescritto?

Dr.Giordo: La possibilità di ricomparsa di chiazze di vitiligine con l'assunzione del protocollo è scarsa e comunque legata  a problematiche psichiche.




Blog: Dottore, la ringrazio per il tempo che ci ha dedicato e la invito a comunicarci ogni novità inerente ai suoi studi su questa nostra patologia. 

Dr.Giordo: Buona giornata a tutti voi. 



Sul tema "Vitiligine e Vitamina D" potete leggere anche l'articolo sul Blog del 6 ottobre, corredato da alcuni studi sul tema. Alla prossima. Domenico.

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