Ho sempre sostenuto e continuo a farlo (ovviamente da persona che la vive direttamente e non da operatore sanitario) che la vitiligine è un fenomeno in cui vi è la compresenza di due eventi: un'infiammazione asintomatica e una superproduzione di radicali liberi e più precisamente di perossido di idrogeno H2O2. Su quale sia l'evento da cui scaturisce
l'altro e comunque su quale sia la causa a a monte dei due fenomeni anzidetti, si discute e si dibatte. Anche troppo se non si riesce a cavare un ragno dal buco. Tuttavia molte evidenze scientifiche ci raccontano che spegnendo l'infiammazione col cortisone o inibendo il surplus di perossido di idrogeno aiutando la catalasi, il melanocita torna a fare il suo lavoro anche a distanza di anni di sonno. Ed ecco riallacciarsi la controversia dell'efficacia o meno del sole (o delle lampade): le evidenze pratiche ci dicono che su uno stesso soggetto ci sono estati durante le quali il sole ha aiutato a ripigmentare qualche macchia e altri estati in cui il sole ha fatto dei disastri nel senso che le macchie si sono allargate o moltiplicate. Perche? A mio modestissimo parere per un meccanismo molto semplice: quando l'infiammazione è attiva o quando la catalasi del soggetto non riesce a far fronte al surplus di perossido di idrogeno cellulare i radicali liberi scatenati naturalmente dal sole, vanno ad incidere su uno stato di sofferenza basale la quale viene così amplificata facilitando la morte (apoptosi) del melanocita. Quando invece la patologia è nella fase di remissione, quindi infiammazione attenuata e catalasi efficace, i benefici del sole in termini di attivazione del melanocita grazie alla sua banda UVB 311 nb prevalgono sui radicali liberi che l'azione del sole, come detto sopra, porta con se. A questo punto si apre la sconfinata prateria dell'argomento antiossidanti. E' un tema che tratteremo successivamente ma qui mi riallaccio al discorso del per noi letale surplus di perossido di idrogeno mettendovi in guardia su un punto. Non pensate che l'assunzione indiscriminata o senza il controllo medico di antiossidanti nella peggiore della ipotesi non conseguirà alcun risultato perchè non è così. Tutte le vitamine e i minerali arrivati ad una determinata soglia di assorbimento, che non è solo quella legata all' assunzione giornaliera ma ci si riferisce anche a quella accumulata negli organi nonchè alla presenza o meno di altri elementi come gli ioni metallici, da antiossidanti si trasformano in pro ossidanti con quasi certo peggioramento della patologia. Leggo spesso di consigli inneggianti a megadosi ( e le ho provate anch'io) di vitamine o minerali. E' pericoloso. Un esempio per tutti: ci sono in Rete moltissimi fautori del benessere legato alle maxi dosi (si parla di 2-6 grammi ) di acido ascorbico o ascorbato di potassio (vitamina C). Sarà. Ma dalle mie letture scientifiche una cosa mi pare certa. Per chi soffre di vitiligine è come darsi una martellata in testa perchè a quelle dosi (ma anche meno) la vitamina C aumenta la produzione di perossido di idrogeno!!! Alla prossima. Domenico
l'altro e comunque su quale sia la causa a a monte dei due fenomeni anzidetti, si discute e si dibatte. Anche troppo se non si riesce a cavare un ragno dal buco. Tuttavia molte evidenze scientifiche ci raccontano che spegnendo l'infiammazione col cortisone o inibendo il surplus di perossido di idrogeno aiutando la catalasi, il melanocita torna a fare il suo lavoro anche a distanza di anni di sonno. Ed ecco riallacciarsi la controversia dell'efficacia o meno del sole (o delle lampade): le evidenze pratiche ci dicono che su uno stesso soggetto ci sono estati durante le quali il sole ha aiutato a ripigmentare qualche macchia e altri estati in cui il sole ha fatto dei disastri nel senso che le macchie si sono allargate o moltiplicate. Perche? A mio modestissimo parere per un meccanismo molto semplice: quando l'infiammazione è attiva o quando la catalasi del soggetto non riesce a far fronte al surplus di perossido di idrogeno cellulare i radicali liberi scatenati naturalmente dal sole, vanno ad incidere su uno stato di sofferenza basale la quale viene così amplificata facilitando la morte (apoptosi) del melanocita. Quando invece la patologia è nella fase di remissione, quindi infiammazione attenuata e catalasi efficace, i benefici del sole in termini di attivazione del melanocita grazie alla sua banda UVB 311 nb prevalgono sui radicali liberi che l'azione del sole, come detto sopra, porta con se. A questo punto si apre la sconfinata prateria dell'argomento antiossidanti. E' un tema che tratteremo successivamente ma qui mi riallaccio al discorso del per noi letale surplus di perossido di idrogeno mettendovi in guardia su un punto. Non pensate che l'assunzione indiscriminata o senza il controllo medico di antiossidanti nella peggiore della ipotesi non conseguirà alcun risultato perchè non è così. Tutte le vitamine e i minerali arrivati ad una determinata soglia di assorbimento, che non è solo quella legata all' assunzione giornaliera ma ci si riferisce anche a quella accumulata negli organi nonchè alla presenza o meno di altri elementi come gli ioni metallici, da antiossidanti si trasformano in pro ossidanti con quasi certo peggioramento della patologia. Leggo spesso di consigli inneggianti a megadosi ( e le ho provate anch'io) di vitamine o minerali. E' pericoloso. Un esempio per tutti: ci sono in Rete moltissimi fautori del benessere legato alle maxi dosi (si parla di 2-6 grammi ) di acido ascorbico o ascorbato di potassio (vitamina C). Sarà. Ma dalle mie letture scientifiche una cosa mi pare certa. Per chi soffre di vitiligine è come darsi una martellata in testa perchè a quelle dosi (ma anche meno) la vitamina C aumenta la produzione di perossido di idrogeno!!! Alla prossima. Domenico
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